Attribuirgli un ruolo specifico
non è impresa semplice. Per Gruppo Sicurint, Andrea Chemello è RSPP (Responsabile Servizio Protezione e
Prevenzione) ma anche Responsabile
Privacy, nonché referente per quanto riguarda
tutti gli aspetti tecnico-informatici dell’azienda. E’ anche formatore qualificato
per la Salute e Sicurezza sul Lavoro per tutti i livelli ATECO - la classificazione delle attività
economiche adottata dall’Istat per le rilevazioni statistiche nazionali.
Con lui, abbiamo approfondito un ambito di cui si occupa direttamente e
quotidianamente, un aspetto fondamentale per Sicurint: quello che riguarda la
formazione del personale.
“Un ambito importante quanto
intricato e delicato” osserva Chemello, “soprattutto per il nostro Gruppo, che
costituisce un consorzio di più aziende, ognuna caratterizzata da un core business specifico. Dalla sicurezza
e vigilanza ai trasporti e mobilitazione merci, ai servizi di pulizie e
igienizzazione: ogni singolo settore, ogni specifica mansione richiedono un
determinato percorso di formazione, previsto e imposto dalla legge vigente”.
La normativa attualmente in
vigore, infatti, per quanto riguarda la formazione del personale nelle aziende,
è il TU D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81: una legge piuttosto articolata e
corposa, che prevede per altro sanzioni e provvedimenti molto pesanti per
quanti non vi si attengano scrupolosamente.
Come avviene, nello specifico, la formazione del personale di Gruppo
Sicurint?
“Sintetizzando, possiamo dire che
ciascun lavoratore assunto presso una delle società a noi consorziate segue un
percorso formativo che è articolato in tre distinte fasi: una di addestramento
pratico, una fase di informazione (tramite comunicazioni scritte di vario tipo)
e infine la fase più importante e cioè quella che concerne la formazione vera e
propria”.
Proprio su questo ultimo aspetto vale la pena di soffermarsi, perché
rappresenta la parte più ‘delicata’ , quella per l’appunto obbligatoria per
legge. Cosa puoi dirci, al riguardo?
“I corsi di formazione vengono organizzati
direttamente dall’azienda” - sottolinea Chemello “e prevedono una parte generale, rivolta a
tutti i lavoratori, indipendentemente dalla mansione svolta, seguita da sezioni specifiche e diversificate
in base alle svariate tipologie di attività.
“Una volta concluso il corso, ciascun
lavoratore è tenuto a sostenere alcuni test di valutazione, sia teorici che
pratici, al termine dei quali viene rilasciato un attestato finale che lo rende
idoneo alla mansione che si appresta ad intraprendere. A completare il quadro,
un altro aspetto non meno importante: i
corsi di aggiornamento, organizzati solitamente con scadenza di tre/quattro
anni".
Altri corsi più specifici? Chemello aggiunge:
“A questi percorsi formativi
bisogna aggiungere la necessità di organizzare corsi riferiti all’uso specifico
di macchinari e attrezzature particolari, o per i lavoratori che ricoprono
cariche specifiche all’interno dei vari appalti. Gli esempi più comuni riguardano l’utilizzo del carrello
elevatore, o i corsi dedicati agli Addetti alle Emergenze (Primo soccorso e
Antincendio) che prevedono lezioni teoriche e pratiche con relativo attestato
finale".
Un’ultima, non meno importante, precisazione:
“Un altro aspetto strettamente
correlato e disciplinato dallo stesso Testo Unico riguarda la Sorveglianza
Sanitaria: a tutela della salute e sicurezza di ogni lavoratore adibito a
mansioni in cui è prevista la Sorveglianza Sanitaria, prevediamo visite e
controlli periodici e specifici in relazione al tipo di attività e ambiente a
cui il dipendente è assegnato”.