lunedì 19 gennaio 2015

Andrea Chemello, Responsabile Protezione e Prevenzione: "Così noi di Sicurint organizziamo la formazione del personale"

 
Attribuirgli un ruolo specifico non è impresa semplice. Per Gruppo Sicurint, Andrea Chemello è RSPP  (Responsabile Servizio Protezione e Prevenzione) ma anche Responsabile Privacy, nonché  referente per quanto riguarda tutti gli aspetti tecnico-informatici dell’azienda. E’ anche formatore qualificato per la Salute e Sicurezza sul Lavoro per tutti i livelli ATECO  - la classificazione delle attività economiche adottata dall’Istat per le rilevazioni statistiche nazionali.
 
Con lui, abbiamo approfondito un ambito di cui si occupa direttamente e quotidianamente, un aspetto fondamentale per Sicurint: quello che riguarda la formazione del personale.

“Un ambito importante quanto intricato e delicato” osserva Chemello, “soprattutto per il nostro Gruppo, che costituisce un consorzio di più aziende, ognuna caratterizzata da un core business specifico. Dalla sicurezza e vigilanza ai trasporti e mobilitazione merci, ai servizi di pulizie e igienizzazione: ogni singolo settore, ogni specifica mansione richiedono un determinato percorso di formazione, previsto e imposto dalla legge vigente”.

La normativa attualmente in vigore, infatti, per quanto riguarda la formazione del personale nelle aziende, è il TU D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81: una legge piuttosto articolata e corposa, che prevede per altro sanzioni e provvedimenti molto pesanti per quanti non vi si attengano scrupolosamente.

Come avviene, nello specifico, la formazione del personale di Gruppo Sicurint?

“Sintetizzando, possiamo dire che ciascun lavoratore assunto presso una delle società a noi consorziate segue un percorso formativo che è articolato in tre distinte fasi: una di addestramento pratico, una fase di informazione (tramite comunicazioni scritte di vario tipo) e infine la fase più importante e cioè quella che concerne la formazione vera e propria”.

Proprio su questo ultimo aspetto vale la pena di soffermarsi, perché rappresenta la parte più ‘delicata’ , quella per l’appunto obbligatoria per legge. Cosa puoi dirci, al riguardo?

 “I corsi di formazione vengono organizzati direttamente dall’azienda” - sottolinea Chemello  “e prevedono una parte generale, rivolta a tutti i lavoratori, indipendentemente dalla mansione svolta,  seguita da sezioni specifiche e diversificate in base alle svariate tipologie di attività.

“Una volta concluso il corso, ciascun lavoratore è tenuto a sostenere alcuni test di valutazione, sia teorici che pratici, al termine dei quali viene rilasciato un attestato finale che lo rende idoneo alla mansione che si appresta ad intraprendere. A completare il quadro, un altro aspetto non meno importante:  i corsi di aggiornamento, organizzati solitamente con scadenza di tre/quattro anni".

Altri corsi più specifici? Chemello aggiunge:

“A questi percorsi formativi bisogna aggiungere la necessità di organizzare corsi riferiti all’uso specifico di macchinari e attrezzature particolari, o per i lavoratori che ricoprono cariche specifiche all’interno dei vari appalti. Gli esempi  più comuni riguardano l’utilizzo del carrello elevatore, o i corsi dedicati agli Addetti alle Emergenze (Primo soccorso e Antincendio) che prevedono lezioni teoriche e pratiche con relativo attestato finale".

Un’ultima, non meno importante, precisazione:

“Un altro aspetto strettamente correlato e disciplinato dallo stesso Testo Unico riguarda la Sorveglianza Sanitaria: a tutela della salute e sicurezza di ogni lavoratore adibito a mansioni in cui è prevista la Sorveglianza Sanitaria, prevediamo visite e controlli periodici e specifici in relazione al tipo di attività e ambiente a cui il dipendente è assegnato”.