Si arresta l'emorragia delle imprese in Italia. Nel 2014 si sono registrate 30 mila aziende in più: saldi positivi nei servizi, nel turismo e commercio, in rosso invece agricoltura, manifattura e costruzioni. Lo evidenzia Unioncamere diffondendo i dati sulla natalità e mortalità delle imprese risultante dal registro delle imprese nel 2013.
"Il sistema delle imprese" - si legge nel rapporto - "sembra aver ritrovato il passo della crescita e, nonostante una buona parte dell'anno trascorsa con l'affanno, alla fine del 2014 mette a segno un saldo positivo tra aperture e chiusure".
Il bilancio, di poco superiore alle 30 mila unità, è pari a un tasso di crescita del numero delle imprese registrate dell'0,51%, più che doppio rispetto all'anno precedente. Il risultato appare totalmente determinato dalla fortissima frenata delle cessazioni (340.261 le imprese che hanno chiuso i battenti, 31.541 unità in meno rispetto a quanto avvenuto nei dodici mesi precedenti).
Il dato è il migliore dal 2010 e segnala una probabile inversione di tendenza nelle attese degli imprenditori oggi attivi, che intravvedono la possibilità di un effettivo rilancio delle attività nel corso del 2015.