martedì 31 marzo 2015

News da ItaliaOggi: "Tempi indeterminati a +38%"

In gennaio 2015, attivati un 32,5% di contratti a tempo indeterminato in più rispetto a gennaio 2014; mentre il dato di febbraio è addirittura migliore, facendo segnare un saldo positivo del 38 e passa per cento. Lo evidenziano le tabelle che il Ministero del Lavoro ha predisposto fornendo i dati estratti al 16 marzo 2015 dal sistema delle comunicazioni obbligatorie.
 
Questi dati sono relativi a tutti i settori economici, al netto della p.a. e del lavoro domestico, e fanno riferimento ad attivazioni, cessazioni e relativi saldi di tutte le tipologie contrattuali, ed a valori assoluti e variazioni, attivazioni, totali e tempi indeterminati del periodo ottobre-novembre-dicembre 2014, al netto di lavoro domestico e p.a.

lunedì 30 marzo 2015

Dalla rassegna stampa. ItaliaOggi: "Marzo, sale la fiducia delle imprese di tutti i settori"

Sale la fiducia delle imprese a marzo e raggiunge quota 103 dal 97,5 di febbraio, toccando il livello più alto da luglio 2008. Lo rende noto l'Istat, precisando che il miglioramento del clima di fiducia coinvolge tutti i principali settori: manifattura (a 103,7 da 100,5), costruzioni (a 116,0 da 108,5), servizi di mercato (a 108,1 da 100,4) e commercio al dettaglio (a 103,0 da 101,0).

Nelle imprese manifatturiere migliorano sia i giudizi sugli ordini (a -11 da -17) sia le attese di produzione (a 10 da 8); il saldo dei giudizi sulle scorte di magazzino passa a 3 da 4. Nelle costruzioni migliorano sia i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione sia, seppur lievemente, le attese sull'occupazione (a -36 da -45 e a -11 da -12 i saldi).

Nelle imprese dei servizi migliorano i giudizi e le attese sugli ordini (a 2 da -1 e a 4 da -1, i rispettivi saldi) e le attese sull'andamento dell'economia in generale (a 17 da 2). Nel commercio al dettaglio peggiorano i giudizi sulle vendite correnti (a -5 da 1), mentre migliorano le attese sulle vendite future (a 28 da 19); in decumulo sono giudicate le giacenze di magazzino (a 7 da 10).
A marzo migliora anche la fiducia dei consumatori italiani, in salita a 110,9 punti dai 107,7 punti di febbraio.

venerdì 27 marzo 2015

La Cronaca del Veneto: "Formazione continua a sostegno della competitività d'impresa: successo per il convegno organizzato dalla Regione Veneto"


"Una grande soddisfazione vedere che sono le aziende per prime a ‘restituire’ con impressioni e approfondimenti il giudizio sulle iniziative a loro dedicate in ambito formativo. È un rapporto pubblico-privato che ci fa sentire dentro i problemi e capaci di scegliere insieme le soluzioni agli stessi". È il commento dell'Assessore Regionale Elena Donazzan, in occasione del convegno "La formazione continua a sostegno della competitività d'impresa", promosso ieri a Padova dall'Assessorato e dal Dipartimento Formazione, Istruzione e Lavoro della Regione Veneto.
L'evento ha avuto il duplice obiettivo di fare il punto sui risultati degli interventi di formazione continua già finanziati nell'ambito del Fondo Sociale Europeo e di condividere con le imprese del territorio le future linee di finanziamento, presentando i nuovi strumenti per la competitività aziendale che il Dipartimento intende mettere a disposizione.
Due i bandi per la formazione continua promossi finora: "Rilanciare l'impresa veneta" e "Veneto formazione continua". Questi interventi hanno perseguito lo scopo di rilanciare il sistema produttivo veneto attraverso un modello flessibile che ha permesso di realizzare in tempi brevi progetti modulari per dare risposta a specifici fabbisogni rilevati, arricchendo la professionalità dei lavoratori e favorendo lo sviluppo di nuove opportunità di business per le imprese.
Complessivamente sono stati 1.178 i progetti finanziati, per un importo di 34.915.391 euro, per un totale di 2.333 aziende e 12.693 persone coinvolte nei progetti. Le tipologie di intervento formativo e di accompagnamento hanno riguardato assistenza, consulenza e coaching; action research per le aziende in pre-crisi o che inseriscono nuovo personale; incentivi  per l'inserimento in azienda di temporary manager al fine di sostenere i processi di cambiamento organizzativo; borse di studio per la partecipazione a corsi di specializzazione o master.
I lavori del convegno hanno previsto per gli oltre 100 partecipanti, espressione di imprese, studi professionali ed enti di formazione, dei focus sui temi dell'innovazione di processo e prodotto, del Lean, del Marketing ed internazionalizzazione e della Green e Blue economy, oltre che sui diversi profili professionali (dal direttore generale al management aziendale, dal direttore amministrativo al responsabile logistica, dal responsabile acquisti al responsabile marketing).

martedì 24 marzo 2015

Ultime news da ItaliaOggi: "Lavoro, retribuzioni in aumento su base annua"

Nel mese di febbraio l'indice delle retribuzioni contrattuali orarie risulta invariato rispetto al mese precedente e aumenta dell'1% nei confronti di febbraio 2014.
Lo ha comunicato l'Istat spiegando che, complessivamente, nei primi due mesi del 2015 la retribuzione oraria media è cresciuta dell'1% rispetto al corrispondente periodo del 2014.

Quanto ai principali macrosettori, a febbraio, le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale dell'1,5% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione.

I settori che a febbraio presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: telecomunicazioni (3,5%), gomma, plastica e lavorazione minerali non metalliferi (3,3%), energia e petroli e estrazioni minerali (3%). Si registrano variazioni nulle nel settore del commercio e in tutti i comparti della pubblica amministrazione.

lunedì 23 marzo 2015

ItaliaOggi: "Reati, il dlgs sulla tenuità del fatto delimita i nuovi confini entro cui ottenere tutela"

Niente punizione del colpevole e vittima condannata a far valere le proprie ragioni nel processo civile per danni. Questo vale per le persone fisiche e per professionisti ed imprese. Tutti potranno giovarsi della mano leggera del legislatore penale e ottenere il perdono giudiziale, quando si sgarra in maniera non abituale senza provocare grossi danni. Bisogna però considerare che la vittima del reato (persona fisica, professionista, impresa) avrà la strada in salita per ottenere soddisfazione. E, soprattutto se si subiscono plurime offese di tenue valore (come può essere per un'impresa), non poter contare sul disincentivo della condanna penale implicherà un pregiudizio anche economico non indifferente.
 
Il decreto legislativo 28/2015 in materia di  non punibilità per particolare tenuità del reato attua la legge delega n. 67/2014 e cambia i connotati della giustizia penale, mettendo fuori dal circuito penale l'autore non abituale di un fatto non grave.
 
Il provvedimento introduce la non punibilità di reati che provocano un'offesa di lieve entità, quando contemporaneamente il comportamento del reo non risulta abituale. Siamo di fronte ad una depenalizzazione che riguarda moltissimi reati: tutti i reati puniti con pena detentiva non superiore nel massimo a cinque anni o con la pena pecuniaria, sola o congiunta alla pena detentiva.
 
Il reato  non può essere di particolare tenuità quando il colpevole ha agito per motivi abietti o futili con crudeltà o sevizie; inoltre i benefici di legge sono esclusi quando il reo ha approfittato della debolezza della vittima o ha causato la morte o lesioni gravissime. Il reato è abituale se l'autore è stato dichiarato delinquente abituale, professionale o delinquente per tendenza.
 
Appresa dunque una notizia di reato, il pubblico ministero fa le indagini e potrà ritenere che l'offesa è di particolare tenuità e che il comportamento del responsabile non è abituale. Valutata la scarsa portata offensiva del fatto, chiederà l'archiviazione al giudice delle indagini preliminari. Il reato c'è, ma lo stato pensa che sia meglio non procedere anche se la persona offesa perde l'occasione di far valere le sue ragioni nel procedimento penale. Certo la persona offesa dovrà essere informata della richiesta di archiviazione e avrà la possibilità di presentare opposizione. Ma deve farlo entro il termine perentorio di dieci giorni.  Peraltro la persona offesa non ha 'potere di veto': in effetti la legge delega non lo ha previsto e quindi il gip potrà archiviare il procedimento anche se la persona offesa non è d'accordo.

giovedì 19 marzo 2015

News da ItaliaOggi: "L'Ocse alza le stime di crescita 2015 per l'Italia"

Migliorano le stime di crescita per l'economia italiana: il dato emerge dalle tabelle contenute nell'interim economic assestment dell'Ocse. Mentre si conferma che il 2014 per l'Italia si è chiuso in recessione, per il 2015 è prevista una crescita del pil dello 0,6%, in miglioramento rispetto all'outlook Ocse di novembre (+0,2%).
 
Per il 2016 si prevede un +1,3% contro il +1% di novembre. Migliorano anche le stime di crescita per i Paesi dell'Unione Europea. Per l'Eurozona, l'Ocse prevede una crescita dell'1,4% nel 2015, contro il + 1,1% previsto a novembre.

mercoledì 18 marzo 2015

Indagine Il Sole 24Ore, gli stipendi minimi in Ue

Dal confronto comparato si evidenzia che nel 2015 in Europa sono 6 i Paesi privi di un salario minimo, tra questi l'Italia accanto all'Austria, Cipro, Danimarca, Finlandia e Svezia. Solo dal 1° gennaio 2015 la Germania ha introdotto il salario minimo. La retribuzione oraria minima è fortemente diversa a seconda del Paese. Il Lussemburgo vanta un salario minimo legale di 11,12 euro l'ora, il più elevato a livello europeo; il Paese in questione ha fissato anche quello su base mensile che è pari a 1.922,96 euro.

Segue la Francia con 9,61 euro l'ora; l'Olanda con 9,21 (al mese 1.502 euro, calcolato su 37,5 ore settimanali) e il Belgio con 9,10 euro l'ora (al mese 1.502, calcolato su 38 ore settimanali). Ripercorrendo la classifica a ritroso il salario minimo più basso lo troviamo in Bulgaria, con un valore equivalente a 1,06 euro l'ora. Poco più alto è quello stabilito dalla Romania (1,30 euro/ora), Lituania (1,82 euro/ora), Lettonia (1,96 euro/ora) e Repubblica Ceca (2,00 euro/ora)
 
Per valutare i possibili effetti sul mercato del lavoro del salario minimo, non si rileva tanto il suo valore assoluto, quanto piuttosto il rapporto con i salari “effettivi”, più correttamente con il salario mediano.
Infatti nella letteratura economica si ritiene che quando il salario minimo si avvicina o supera il 60% del salario mediano esso sia troppo alto e determini un effetto negativo sull'occupazione.
Emblematico è il caso del Lussemburgo, dove nel 2013 si registrava il salario minimo più elevato in Europa, con 10,83 euro, comunque corrispondente “solo” il 41% del salario mediano, inferiore, come visibile dal grafico, a molti altri paesi europei, con salari minimi anche molto più bassi (per es. Portogallo, 2,92 euro/ora, oppure Lituania, 1,76 euro/ora).
 
La Francia ha fissato per il 2015 il suo salario minimo legale a 9,61 euro/ora, corrispondente a un salario minimo mensile (calcolato su 35 ore settimanali) di 1.458 euro. La Germania ha introdotto il salario minimo legale a decorrere dal 1° gennaio 2015, fissandolo a 8,5 euro/ora, per un salario minimo mensile (calcolato su 38 ore settimanali) di 1.400 euro. Il suo rapporto con il salario mediano è stato calcolato nel 50%, tra i paesi con l'indice più elevato. Il salario minimo nel Regno Unito è 6,5 sterline/ora (circa 8 euro/ora), per un minimo mensile (calcolato su 38 ore settimanali) di 1.073 sterline (circa 1.330 euro); in Spagna è stabilito in 3,93 euro/ora, per un minimo mensile (calcolato su 38 ore settimanali) di 649 euro.
In Italia la legge delega n. 183/2014 ha previsto l'introduzione di un salario minimo, che tuttavia non sarebbe generalizzato, ma applicabile soltanto ai settori non coperti da contrattazione collettiva, per non spiazzare la funzione della contrattazione e il ruolo dei sindacati. Sarebbe applicabile non soltanto ai lavoratori subordinati, ma anche ai collaboratori coordinati e continuativi.

Dalle indiscrezioni, pare che il Governo intenda fissare il salario minimo tra i 6,5 e i 7 euro/ora: tale cifra pare troppo elevata perché è stato calcolato che corrisponderebbe a oltre il 60% del salario mediano. Quando tale indice è a questi livelli, si ritiene che il salario minimo determini effetti negativi in termini di minore occupazione, almeno ufficiale, poiché un ulteriore effetto è anche la “fuga” verso il lavoro nero.

lunedì 16 marzo 2015

News da ItaliaOggi: "Positivo il bonus Renzi per lo sgravio sulle assunzioni a tempo indeterminato"

Sono già 76.000 le aziende che hanno fatto richiesta del bonus Renzi, cioè dello sgravio triennale sulle nuove assunzioni a tempo indeterminato effettuate dal primo gennaio scorso, previsto dalla legge di Stabilità 2015. Un’agevolazione che si traduce in una riduzione dei contributi Inps fino a un massimo di 8 mila euro l’anno. Di queste 76 mila aziende, 16.200 sono in Lombardia, mentre quelle del Lazio si avvicinano a quota 10 mila.
 
I dati sono stati forniti dal direttore centrale delle entrate dell’Inps nel corso del videoforum organizzato da ItaliaOggi e dalla Fondazione studi dei consulenti del lavoro, venerdì 13 marzo. Si tratta di dati che significano una cosa sola: le aziende stanno ricominciando ad assumere.  Ancora più clamoroso il dato del settore agricolo, dove lo stesso beneficio funziona in modo leggermente diverso ed è subordinato ad una comunicazione che le aziende potevano inoltrare a partire dal 10 marzo 2013: in tre giorni sono stati prenotate le risorse per l’assunzione di 1.100 lavoratori, esaurendo i fondi messi a disposizione per questo settore economico.
 
Fa piacere che, una volta tanto, le iniziative dell’esecutivo raggiungano velocemente l’obiettivo per il quale erano state pensate, che è naturalmente quello di ridurre la piaga della disoccupazione.
Si potrebbe opporre, volendo proprio fare i pignoli, che l’esonero contributivo è disponibile solo per un anno, il 2015. Può essere un periodo sperimentale, dopo il quale il governo potrebbe decidere se rendere permanente il bonus Renzi oppure apportare modifiche. Oltretutto dare una scadenza all’agevolazione potrebbe servire a mettere un po’ di fretta alle imprese, in modo da stimolare un’assunzione che, in mancanza del bonus, avrebbe anche potuto essere rimandata.
 
Quello che però i rappresentanti del governo certamente non diranno è che questo benefit ha in realtà sostituito un’analoga forma di agevolazione per i neo assunti che era in vigore da 24 anni (legge 407 del 1990), a favore di nuove assunzioni di lavoratori disoccupati e cassaintegrati. Un contributo stabile da molti anni, probabilmente eliminato per far posto al bonus Renzi.

Top Aziende, 13 marzo 2015


venerdì 13 marzo 2015

SICURINT GROUP SU 'TOP AZIENDE', IN USCITA DOMANI

Esce domani in tutte le edicole il prestigioso 'Top Aziende 2015', che riserverà ampio spazio a Sicurint Group, con tanto di rimando in copertina.
 
Dopo la recente uscita su 'Mille Imprese', sia nell'edizione di Verona che in quella vicentina, Sicurint approda sulle pagine della pubblicazione che da trent’anni offre un dettagliato report sull’economia veronese: una panoramica - curata dal Gruppo Telenuovo - che non propone soltanto dati e cifre, ma presenta anche storie e protagonisti delle aziende leader della nostra città.
 
Sullo speciale in uscita domani, intervista al numero uno di via del Perlar, il Presidente Michele Lodi: per un bilancio sul ‘viaggio’ compiuto fin qui e un’occhiata alle prospettive future.

Ultimissime da ItaliaOggi: "Inflazione in aumento a febbraio"

A febbraio l'inflazione aumenta dello 0,4% su base mensile e segna un calo su base annua dello 0,1% (la stima preliminare era -0,2%), meno ampio rispetto a gennaio (-0,6%). 

Lo rende noto l'Istat, spiegando che l'attenuazione della flessione su base annua dell'indice generale è dovuta alla ripresa dei prezzi dei vegetali freschi (+10,8%, da -1,7% di gennaio); contribuiscono poi l'accelerazione della crescita tendenziale dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+1,4%, da +0,3% di gennaio), l'inversione di tendenza di quelli dei tabacchi (+3,7%, da -0,4% di gennaio) e il parziale ridimensionamento della flessione annua dei prezzi degli energetici non regolamentati (-12,8%, da -14% di gennaio).
 
Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l'"inflazione di fondo" sale a +0,6% (da +0,3% di gennaio); al netto dei soli beni energetici si porta a +0,7% (era +0,3% il mese precedente).
Il rialzo mensile dell'indice generale è dovuto soprattutto all'aumento dei prezzi dei vegetali freschi (+7,8%), influenzato da fattori stagionali, e di quelli dei tabacchi (+4,1%); un contributo viene inoltre dal rialzo dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+0,8%).

L'inflazione acquisita per il 2015 è pari a -0,2% (da -0,6% di gennaio). Rispetto a febbraio 2014, i prezzi dei beni diminuiscono dello 0,9%  e il tasso di crescita dei prezzi dei servizi accelera. Di conseguenza, rispetto a gennaio 2015 il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si riduce di tre decimi di punto. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,6% su base mensile e dello 0,7% su base annua (a gennaio il tasso tendenziale era nullo).

 

mercoledì 11 marzo 2015

Breaking news da ItaliaOggi: "OCSE: Pil italiano fermo nell'ultimo trimestre 2014"

Pil invariato nel quarto trimestre 2014, in leggero miglioramento rispetto al -0,1% segnato nel terzo: lo segnala l'Ocse, precisando che il nostro paese è l'unico a restare al palo, mentre il Giappone è quello che migliora più di tutti e registra un +0,4% contro il -0,7% dei precedenti tre mesi.
 
Sulla base dei dati tendenziali, basati sul confronto con lo stesso periodo dell'anno scorso, l'Italia resta in recessione. Nel quarto trimestre l'economia della penisola, rileva l'Ocse, ha subito infatti una flessione dello 0,5% rispetto allo stesso periodo del 2013, dopo il -0,5% del terzo trimestre e il -0,3% del secondo trimestre.

In un contesto che vede tutta l'area Ocse frenare leggemente (+0,5% contro il +0,6% congiunturale del terzo trimestre) e i paesi del G20 crescere dello 0,9% come nei tre mesi precedenti, si distinguono la Germania e il Sudafrica, che avanzano rispettivamente dello 0,7% e dell'1%, contro il +0,1% e il +0,5% del terzo trimestre.

 In frenata Stati Uniti, Corea e Gran Bretagna che crescono rispettivamente a +0,5%, +0,4% e +0,5%, contro i +1,2%, +0,9% e +0,7% dei precedenti tre mesi. In leggera frenata anche la Francia, che avanza dello 0,1% contro il +0,3% del terzo trimestre. 

 Per quanto riguarda il dato tendenziale, maglia nera al Giappone, in contrazione dello 0,7%, a causa dell'impatto dell'aumento dell'Iva, dopo il -1,4% dei precedenti tre mesi. La migliore invece è l'India che si attesta al +7,5% dopo il +7,6% dei precedenti tre mesi, seguita dalla Cina che resta ferma a +7,3%. Invariata anche l'intera area Ocse, a +1,8%, mentre i paesi del G20 avanzano (da +3,3% a +3,4%).

martedì 10 marzo 2015

Rassegna stampa, ItaliaOggi: "Assumere costa meno"

Contratto a tutele crescenti batte nove a zero il contratto a termine. Chi assume quest’anno a tempo indeterminato con l’opportunità dello sgravio contributivo, infatti, risparmia più del 90% sul costo del lavoro rispetto all’assunzione a termine triennale.
 
In assenza di sgravio la convenienza, invece, cambia rotta: è il contratto a termine a far risparmiare oltre il 3% al datore di lavoro. Un lieve aggravio economico compensato dalla maggiore flessibilità di gestione del contratto a tutele crescenti, grazie a una maggiore certezza sugli eventuali costi di un contenzioso sul licenziamento. 
 
L’accoppiata «tutele crescenti e sgravio contributivo» vince, quindi, sul contratto a termine. Infatti, c’è uno sconto del 92,19% che significa che, su tre anni, l’azienda paga soltanto 1.470 euro di contributi rispetto a 19.908 dovuti per il contratto a termine. Il merito è tutto dello sgravio contributivo che, operativo solo per il 2015, riconosce l’esonero totale (100%) dei contributi dovuti all’Inps e a carico del datore di lavoro per un triennio.

lunedì 9 marzo 2015

Sicurezza informatica, 'concetto fondamentale per un'azienda': a colloquio con Andrea Chemello


‘Sicurezza a 360 gradi’ rappresenta un po’ lo slogan di Sicurint Group: e allora, è inevitabile affrontarne una branca specifica, un ambito di scottante attualità ormai da anni. Ci riferiamo alla sicurezza informatica, mai come oggi – con il rapidissimo e inarrestabile sviluppo della tecnologia - al centro di cronache, confronti e dibattiti.
 
E chi meglio di Andrea Chemello, Responsabile Informatico del Gruppo, potrebbe illuminarci in merito? Con lui abbiamo cercato di approfondire alcuni aspetti di un tema a dir poco complesso ed intricato. Così come intensa e complessa – e non potrebbe essere diversamente – risulta la gestione dell’enorme mole di dati e di informazioni che ‘passano’ per l’appunto dai server di via del Perlar, vero e proprio punto nevralgico anche in ambito informatico delle numerose realtà facenti capo al Gruppo.
 
Precisa Chemello: “E’ corretto parlare nello specifico di ‘sicurezza informatica strutturale’, riferendosi al fatto che tutto ciò che riguarda Sicurint a livello informatico si concentra qui. Considerando il gran numero di Società appartenenti al Gruppo, è facile intuire quale sia appunto la mole di dati che ogni giorno vengono ‘dirottati’ qui per essere elaborati e trasmessi dai nostri pc. Il nostro è insomma un autentico centro di smistamento per la gestione di moltissime e svariate informazioni che provengono dalle nostre varie unità ‘satellite’”.
 
Nel concreto, qualche esempio della tipologia di dati che vengono gestiti e delle attività per le quali vengono utilizzati?
 
“Ad esempio, le cosiddette analisi di efficienza che vengono svolte regolarmente per i magazzini: una grande quantità di dati viene elaborata per valutare l’attività, per averne costante monitoraggio, per fare bilanci e raffronti ed eventualmente, se necessario, per aggiustare il tiro e quindi puntare a migliorare in efficienza e produttività”. Un altro ambito molto importante è quello che riguarda la gestione del personale: “Conteggi delle ore di lavoro, eventuali situazioni di malattie o infortuni: tutte queste informazioni, relative ad ogni singolo lavoratore, arrivano nei nostri sistemi per essere amministrate e gestite”.
 
E si torna quindi al concetto di sicurezza, fondamentale proprio per tutelare la massiccia mole e l’importanza di questo tipo di informazioni aziendali. Chemello tiene a fare una precisazione, per far chiarezza su un tema così complesso e per questo spesso frainteso o non ben ‘inquadrato’.
 
“Credo sia importante sottolineare la duplice accezione del concetto di sicurezza informatica. Prima di tutto si parla di sicurezza a livello di controllo dell’accesso ai dati, anche per la tutela della privacy: in questo caso ci si avvale ad esempio di strumenti come firewall (sorta di filtri dei pacchetti di dati entranti ed uscenti) e server in webfarm (la centralizzazione dei server per una migliore gestione e sicurezza).
 
In seconda battuta, la sicurezza va intesa come tutela, protezione dei dati stessi, attraverso backup – duplicazione dei dati su supporti di memorizzazione - regolari e periodici, strutturati nel nostro caso su ben tre livelli per fronteggiare al meglio i rischi di perdita o danneggiamento dovuti a guasti, manomissioni o eventuali attacchi di virus”.
 
A questo proposito, il Responsabile Informatico mette in guardia da pericoli sempre più temibili … a quali indicazioni attenerci per difendersi da potenziali attacchi informatici?
 
“E’ fondamentale – e qui in azienda lo ricordiamo spesso - visionare con molta attenzione mail e allegati vari: ad esempio, va tenuto conto che solitamente mail ‘autentiche’ non richiedono di cliccare su collegamenti e non contengono file con estensione exe. Esistono virus molto potenti, in grado di espandersi velocemente, mettendo a repentaglio non soltanto il terminale ‘attaccato’ ma tutta la rete, danneggiando i file in modo spesso irreparabile. E causando, com’è intuibile, notevoli disagi a tutta la realtà aziendale“.
 
Quali sistemi di salvaguardia della sicurezza vengono adottati, per quanto riguarda Sicurint?
“Oltre a firewall e backup di cui parlavo prima, sottolineo come tutti i dispositivi dell’azienda – pc portatili e fissi, palmari, smartphone – siano sincronizzati; ciascuna postazione è poi collegata ad una specifica password criptata. Ci avvaliamo poi, naturalmente, di tecnologie molto sofisticate, di server blindati, di protocolli certificati, come del resto prevede la severa normativa vigente”.
 
Normativa a cui Gruppo Sicurint si attiene in modo scrupoloso, sempre ricordando il grande afflusso e la notevole importanza – per storicità e delicatezza – delle informazioni che passano ogni singolo giorno, ogni singola ora, dai server dell’azienda.
E Chemello conferma: “Cerchiamo di tenerci costantemente aggiornati con gli sviluppi, sia a livello di normativa che di tecnologia. Infatti tra i nostri prossimi obiettivi c’è quello di dotarci di un nuovo, più potente software, in grado di offrire migliori prestazioni, sia dal punto di vista di tutela dei dati che per quanto riguarda la velocità di trasmissione: due punti decisamente fondamentali per garantire, e perché no, migliorare, l’efficienza del lavoro quotidianamente svolto”.

Ultime news da ItaliaOggi: "OCSE, in rialzo il superindice italiano"

Il superindice dell'Ocse in Italia è salito da 101 punti a 101,2 punti a gennaio, segnando quindi un rialzo dello 0,2% a livello mensile.
 
Lo rivela l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico.

 L'Ocse osserva inoltre che ci sono "incoraggianti segnali di un cambio positivo dello slancio" nell'economia italiana.

venerdì 6 marzo 2015

Breaking news da ItaliaOggi: "Prove tecniche di ripresa, a gennaio migliora l'indice di disagio sociale"

Migliora il disagio sociale a gennaio. Il Misery index calcolato da Confcommercio si è attestato su un valore stimato di 20,1 punti, in diminuzione di sette decimi di punto rispetto a dicembre, il valore più basso da febbraio 2012.

"Questo andamento", spiega Confcommercio, "deriva da una stabilità della disoccupazione estesa e dal brusco ridimensionamento dei prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d'acquisto. La seconda riduzione consecutiva registrata dall'indicatore macroeconomico di disagio sociale - a novembre valeva 21,9 - rappresenta un altro elemento a supporto della ripresa per l'anno in corso. 
 
La combinazione tra la riduzione dei disoccupati ufficiali e l'aumento degli scoraggiati e delle persone in Cig ha determinato una stabilizzazione del tasso di disoccupazione esteso al 16,7%".

giovedì 5 marzo 2015

Dalla rassegna stampa: "Sabato 7 marzo, al via le tutele crescenti"

Tutele crescenti dal 7 marzo. Alle assunzioni a tempo indeterminato operate da sabato, infatti, si applicherà il nuovo regime di tutela in caso di licenziamento illegittimo disciplinato dal dlgs attuativo del Jobs Act che va in G.U. il 6 marzo, per entrare in vigore il giorno seguente, insieme al decreto di riforma degli ammortizzatori (Naspi, Dis-coll e Asdi).

La novità principale del nuovo regime, che fa differenza rispetto all’abbandonato art. 18 della legge n. 300/1970, è che non prevede un limite dimensionale dell’azienda che assume, per la sua applicazione: si applica a tutti i lavoratori (assunti dal 7 marzo), di tutti i datori di lavoro, sia quelli che alla prima assunzione sia quelli che hanno già dipendenti in forza di qualunque entità (10, 100 o 1.000).
 
Si applicherà anche ai neoassunti di datori di lavoro non imprenditori che svolgono senza fine di lucro attività di natura politica, sindacale, culturale, d’istruzione ovvero di religione o di culto. Unica esclusione è il settore del pubblico impiego al quale non si applica la nuova disciplina, senza però che ci sia una specifica norma di eccezione, come aveva richiesto la commissione XI del senato (richiesta non accolta dal governo).
 
 
 
Fonte: ItaliaOggi

mercoledì 4 marzo 2015

Breaking news da ItaliaOggi: "Italia, in calo l'indice Pmi Servizi"

In Italia l'indice Pmi servizi è sceso a febbraio a quota 50, soglia che separa l’espansione dalla contrazione, da 51,2 di gennaio. Il dato, rilevato da Markit e Adaci, è inferiore al consenso degli economisti che puntavano su un rialzo a 51,4 punti.

martedì 3 marzo 2015

Ultime news da ItaliaOggi: "Bonus sicurezza al via"

Al via il caricamento delle domande per ottenere gli incentivi ISI 2014 per la sicurezza sul lavoro. Da oggi fino alle ore 18 del 7 maggio, sul sito Inail è disponibile la procedura per l'inserimento dei progetti da parte delle imprese per effettuare simulazioni, verificare il raggiungimento della soglia di ammissibilità agli incentivi e salvare la domanda da presentare in un secondo momento.
 
A disposizione ci sono oltre 267 milioni di euro a fondo perduto stanziati dall'Inail. Il contributo, in conto capitale, è pari al 65% delle spese sostenute dall'impresa per realizzare il progetto, al netto di Iva. Il contributo massimo erogabile è di 130 mila euro, quello minimo di 5 mila. Il contributo è destinato al finanziamento di progetti di investimento e di responsabilità sociale e per l'adozione di modelli organizzativi.
 
L'intervento richiesto può riguardare tutti i lavoratori facenti capo ad un unico datore di lavoro, anche se operanti in più sedi o più regioni. Può essere presentato un solo progetto per una sola unità produttiva, per un solo tipo tra quelli prima indicati (investimento o adozione modelli organizzativi).
 
L'ultimo passaggio prevede l'invio della domanda, utilizzando l'apposito codice identificativo (scaricabile dal 12 maggio per le imprese che avranno raggiunto la soglia minima e salvato appunto la domanda on line). Date ed orari per l'invio telematico delle domande saranno pubblicati sul sito Inail a partire dal 3 giugno.

lunedì 2 marzo 2015

Dalla rassegna stampa. Il Sole 24Ore: "Tasso disoccupazione in calo"

A gennaio 2015 il tasso di disoccupazione è pari al 12,6%. Dopo il calo di dicembre, è diminuito ancora dello 0,1%, tornando sullo stesso livello di dodici mesi prima. Il numero di disoccupati - 3,22 milioni - diminuisce dello 0,6% rispetto a dicembre ma aumenta dello 0,2% su base annua. Lo rileva l’Istat, nel report su occupati e disoccupati a gennaio 2015 e nel IV trimestre 2014.
Rispetto a dicembre la disoccupazione aumenta per gli uomini (+0,7%) ma diminuisce per le donne (-2,2%). Ma su base annua il trend è inverso: il numero di disoccupati cala tra gli uomini (-1%) e aumenta tra le donne (+1,6%). Il tasso di disoccupazione maschile, pari all’11,8%, aumenta dello 0,1% su base mensile mentre scende dello 0,1% nei dodici mesi. Quello femminile, invece, pari al 13,7%, cala dello 0,3% rispetto a dicembre ma aumenta dello 0,1% su base annua.