martedì 11 agosto 2015

Ultime news da Il Sole 24 Ore: "Lavoro, Inps conferma aumento contratti stabili"

Nei primi sei mesi del 2015 i nuovi contratti a tempo indeterminato sono cresciuti del 36% (+252.177), quelli a tempo determinato sono rimasti stabili e quelli di apprendistato si sono ridotti (-11.500). Le trasformazioni di vecchi contratti precari in contratti a tempo indeterminato sono aumentate del 30,6%. I dati arrivano dall’Osservatorio sul precariato dell’Inps e confermano i positivi effetti del Jobs Act e degli sgravi previsti dalla legge di stabilità per chi assume a tempo indeterminato.
 
L’Inps parla chiaro: nel primo semestre del 2015 la variazione netta tra i nuovi rapporti di lavoro e le cessazioni, pari rispettivamente a 2.815.242 e 2.177.002, è di 638.240. Nello stesso periodo dell’anno precedente è invece stata di 393.658.

Le trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti di lavoro a termine, comprese le trasformazioni degli apprendisti, sono state 331.917 (l’incremento rispetto allo stesso periodo del 2014 è del 30,6%). Pertanto, la quota di assunzioni con rapporti stabili sul totale dei rapporti di lavoro attivati-variati è passata dal 33,6% dei primi sei mesi del 2014 al 40,8% dei primi sei mesi del 2015: significa che quattro nuovi occupati su dieci oggi sono stabili.
 
In aumento anche il lavoro full time rispetto al part time: i nuovi rapporti di lavoro a tempo pieno rappresentano il 63,4% del totale delle nuove assunzioni nei primi sei mesi del 2015, in aumento di 1,1 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2014.

I dati Inps vanno però letti in tandem con quelli riportati dall'Istat, senza eccedere in entusiasmo. L’Istituto nazionale di statistica ha continuato a registrare variazioni mensili di qualche decimale per gli occupati e, ha ripetuto spesso il presidente Giorgio Alleva, "ad oggi gli effetti sul Jobs Act sembrano esserci soprattutto sulle stabilizzazioni dei contratti precari". Come a dire: per valutare le conseguenze reali sull’occupazione bisogna aspettare.